Via Crucis della GMG a Rio de Janeiro
I Stazione: Gesù è condannato a morte
“Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso (Gv 19, 14-16)
Un innocente è stato condannato
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Sono stato attratto dal tuo cuore divino. Vengo dai confini del mondo. Sono missionario e incontro nella mia strada molti giovani innocenti, che tutti i giorni sono condannati a morte a causa della povertà, della violenza e per tutti i tipi di conseguenze del peccato che ci ferisce sin dall’inizio dell’umanità. Voglio seguire i tuoi passi nella certezza che tutto posso in colui che mi da’ forza…e se Dio è con noi, chi sarà contro noi?
II Stazione: Gesù è caricato della croce
“Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo” (Mc 15,20)
“Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota” (Gv 19,17)
Ha preso una croce che non era la sua.
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Sono stato convertito dal tuo divino cuore. Prendesti sulle tue spalle i miei dolori e le mie miserie. Era mia la croce che ti ferì. Voglio completare il tuo sacrificio, lasciandomi toccare dal tuo grande amore e dando testimonianza con le parole e con l’esempio lì dove c’è bisogno. Porterò per sempre la tua croce nel mio petto e le tue parole nel mio cuore. Voglio essere strumento di questo amore che non si stanca mai di amare.
III Stazione: Gesù cade per la prima volta
“Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 53, 4-5)
La croce stava diventando pesante
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Nelle cadute sono sostenuto dal tuo umile Cuore. Sono volontario in una comunità di recupero di giovani che sono caduti nella dipendenza chimica. Sono vittime di un commercio violento e crudele. Sono sfigurati e corrono il rischio di rimanere a terra. Vedo il tuo viso in ognuno di loro. Insegnami ad essere come il buon samaritano che, oltre ai discorsi, ha il coraggio di alzare chi è caduto sul bordo della strada e prendersi cura delle sue ferite. In questo gesto di solidarietà salutare, insegnami che soltanto in te troveremo la totale trasfigurazione.
IV Stazione: Gesù incontra la Madre
“Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35 perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2, 34-35.51b)
Il dolore del figlio, il dolore madre!
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Contemplo la profonda comunione tra il tuo cuore e il cuore di tua madre. È una comunione redentrice! Quello scambio silenzioso di sguardi nel cammino della croce dice più che qualunque discorso o parola. Il dolore del figlio è realmente il dolore della madre. Questo mi fa pensare alle lotte in favore alla vita dalla concezione fino alla sua fine naturale. Noi donne abbiamo una vocazione molto forte per difendere tutto quello che vive. Non possiamo accettare la violenza di chi pensa di avere il diritto di interrompere una vita indifesa. Vogliamo proclamare con tua madre: Oh Signore fa in me grandi cose. Togli dal trono gli arroganti innalza gli umili. Manifesta la forza del tuo braccio e sostenici nel cammino della vita.
V Stazione: Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce
“Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù” (Lc 23,26)
“Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24)
Scoprì se stesso aiutando Gesù
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Sono stato chiamato dal tuo divino cuore. Sono un giovane con la vocazione al sacerdozio. La tua chiamata risuona molto forte dentro me: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Cf. Gal 2,20)
VI Stazione: Veronica asciuga il volto di Gesù
“È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima” (Is 53,2-3)
Una donna che non taceva
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Sono consacrata al tuo divino cuore per il servizio ai miei fratelli. Non posso tacere quando incontro nelle vie sacre della vita tante vittime di una “cultura di morte”: donne prostituite e famiglie nella miseria, infermi senza cure e anziani disprezzati, immigrati senza terra e giovani disoccupati. (Cf mt 25)
VII Stazione: Gesù cade per la seconda volta
“Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,
ha ostruito i miei sentieri. Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere. Ben se ne ricorda e si accascia dentro di me la mia anima. Questo intendo richiamare alla mia mente, e per questo voglio riprendere speranza” (Lm 3,1-2.9.16.20-21)
E’ caduto in salita, è caduto verso l’alto!
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Troviamo nel tuo cuore la nostra casa. Da quando ci siamo fidanzati cerchiamo il modo giusto di costruire una famiglia che abbia un ruolo fondamentale nella trasmissione della fede e della vita. Contemplando la tua passione capiamo che tutto questo fu per amore. Impariamo che le nostre passioni non sono un fondamento sicuro. Dacci la sapienza di iniziare la costruzione dalle fondamenta e non dal tetto. Insegnaci che ogni scelta ha le sue rinunce. Se cadiamo, Signore, sia sempre avanzando e mai rinunciando. Anche nelle cadute, non permettere che ci allontaniamo da te.
VIII Stazione: Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di Lui
“Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?” (Lc 23,28-31)
Vocazione della donna: dalla culla alla croce
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Dal tuo cuore umano ho imparato come ci salvifica la sofferenza e il dolore. () Il tuo sacrificio sulla croce mi insegna che il dolore fa parte della condizione umana e che essa è toccata interiormente dal tuo amore che salva. Questo non mi porta a una rassegnazione insensata. Fammi cosciente che alcuni dolori sono opportunità per unirmi alla tua croce. Insegnami che nel dolore più che parlare di Dio è meglio parlare con Dio. La preghiera consola più che la spiegazione.
IX Stazione: Gesù cade per la terza volta
“È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio,
poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia” (Lm 3,27-32)
Dopo tutto questo, non è più caduto
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Nel tuo cuore di maestro ho trovato la Verità. Vengo dal mondo degli studenti. Loro fanno parte della mia missione in questo momento. La conoscenza e la scienza mi incantano, ma molte volte mi seducono e mi portano anche a pensare che non ho bisogno di te. Ma il mio cuore ha sete di un amore e di una verità che superano gli amori e le verità di questa terra. Solo nella tua verità trovo la saggezza eterna. E in questo tesoro troviamo le forze per non cadere più. Soltanto chi trova la verità, oltre i limiti del corpo, rimane veramente in piedi.
X Stazione: Gesù è spogliato delle vesti
“Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia” (Mt 27,33-36)
Era povero e morì povero!
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Il tuo cuore mi insegna che la vera identità va oltre le apparenze. Liberami dalla superficialità. Faccio parte ti questa generazione che è nata connessa ad internet. So che le reti sociali sono una possibilità per costruire vere relazioni, ma questo esige molta attenzione a non perdere la propria identità e a non cadere nella dispersione. Guardando la tua totale consegna nel cammino della croce ti chiedo: insegnami che la felicità passa per una vita semplice e umile. I vestiti, la moda, le apparenze non saranno più importanti di quello che esiste dentro le persone. Che la tua grazia ci insegni il cammino per evangelizzare il “mondo digitale” e ci aiuti ad essere attenti a possibili dipendenze o confusioni tra il reale e il virtuale.
XI Stazione: Gesù è inchiodato sulla croce
“La sua croce era fatta di legno, formata da un braccio verticale e da uno orizzontale”
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Nel tuo cuore divino ho trovato la vera libertà. Sono cosciente di quello che disse Giovanni Paolo II: “ la peggiore delle prigioni è un cuore chiuso”. Milioni di giovani sono in prigione pagando per uno sbaglio commesso. Il tuo sguardo di perdono dall’alto della croce mi fa pensare che è possibile cambiare vita. () (). Grazie, Signore; per la tua immensa compassione!
XII Stazione: Gesù muore sulla croce
“Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù, emesso un alto grido, spirò” (Mt 27,45-50)
Ha preso una croce che non era la sua
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Il tuo cuore aperto sulla croce è vita per tutti coloro che vivono nella malattia un tempo difficile di purificazione. Accompagno il calvario dei fratelli nello stato terminale. La certezza della tua presenza cambia perfino il senso del dolore. Un istante con te ha il sapore dell’umanità. Quindi, Signore, fortifica in me la fede, la speranza e la carità. Fai di me un missionario della vita, della cura, della cura del povero e abbandonato. Morendo per me stesso, convertimi al servizio dei fratelli.
XIII Stazione: Gesù è deposto dalla croce e consegnato alla Madre
“C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.(Lc 23,50.52-53)
Maria e i discepoli presero Gesù dalla croce
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! È meraviglioso ascoltare gli insegnamenti dal tuo divino cuore. Passo i giorni nel silenzio interiore nonostante fuori rimbombano suoni e parole. Non riesco ascoltare con le orecchie, ma ascolto la tua voce nel mio cuore. Nel vederti sceso dalla croce, tra le braccia di tua madre, sento che tutti i discorsi non sono sufficienti e qualunque parola è superflua. Esistono momenti nei quali il silenzio e la contemplazione dicono molto di più. Insegnami a togliere dalla croce i miei fratelli. Che la mia testimonianza sia un silenzioso grido d’amore e solidarietà.
XIV Stazione: Gesù è deposto nel sepolcro
“Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria” (Mt 27,59-61)
Seminato nel silenzio fecondo
Signore Gesù, Cristo Redentore, eccomi qui! Vogliamo essere un solo cuore e una sola anima.
Che l’est Europa sia segnato dalla pace e dalla liberà religiosa.
Che l’Europa superi l’aggressiva ondata di secolarizzazione per l’annuncio coraggioso della fede.
Che l’Africa superi la violenza e costruisca la chiesa come famiglia e la famiglia come Chiesa.
Che l’America del Nord sappia discernere le culture che si allontanano dal Vangelo.
Che l’America Latina e i Caraibi trovino la strada per superare le ingiustizie e le violenze.
Che la minoranza cristiana dell’Asia sia presente come seme fertile, anche quando perseguitata.
Che l’Oceania senta ancora di più la spinta per annunciare il Vangelo!
Santo Padre: Noi ti adoriamo, ti benediciamo, Signore Gesù Cristo, redentore dell’umanità.
Tutti: La Tua consegna sulla croce ci da’ Vita, ci mostra il Cammino, ci rivela la Verità!
Santo Padre: PREGHIAMO. Oh Cristo, Redentore dell’umanità, la Tua immagine a braccia aperte dall’alto del Corcovado accoglie tutti i popoli. La Tua offerta pasquale, ci conduca tramite lo Spirito Santo all’incontro figliale con il Padre. I giovani, che si alimentano dell’eucarestia, che ti ascoltano nella Parola e Ti trovano in ogni fratello, necessitano della Tua infinita misericordia per percorrere le strade del mondo come discepoli missionari della nuova evangelizzazione.
Tutti: Amen!