La nostra prima vocazione è la santità!
Messaggio Mons. Jonas Abib
“In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (Ef 1,4).
Questa è la nostra prima chiamata. La nostra prima vocazione. L’artista plastico prende il fango per lavorare su di essa con le proprie mani. Lo modella, e gli dà la forma che egli vuole. Lo vernicia e poi in definitiva, lo porta al forno per trasformarlo in un’opera artistica. È in questo modo che Dio opera in noi. Non lasciamo di essere fango, ma il Signore ci prende tra le sue mani e ci lavora fino a quando arriviamo ad avere la forma che Egli vuole. Dopo di che ci porta al “forno”, perché è necessario passare la prova del fuoco.
Così come l’artista contempla la sua opera dopo che è pronto, Dio Padre vuole contemplare, con amore e gioia, il lavoro che ha fatto in noi.
Il suo obiettivo è che diventiamo santi e irreprensibili ai suoi occhi, nell’amore. Occorre avere molta tecnica per lavorare l’argilla: non è possibile lavorarla se ha dei sassolini, o qualunque sporcizia; se così fosse, questo materiale crepa e il pezzo viene perso. Ma se il pezzo è ben realizzato, l’argilla resiste al fuoco rimane perfetta.
Questa è la prima vocazione di tutti i battezzati. Tutte le altre vocazioni sono modi concreti di vita alle quali Dio ci chiama affinché possiamo realizzare la nostra prima vocazione: la santità. E così come gli angeli sono stati provati, lo saremo anche noi. Stiamo passando per la prova. La nostra vita è un continuo esame di selezione. Durante essa o siamo approvati o siamo disapprovati.
(Tratto del libro “Vocazione: una sfida d’amore” di mons. Jonas Abib).