La nostra identità e missione
Arriviamo al terzo giorno. Il tema è Spiritualità Salesiana: la nostra identità e missione. Una spiritualità inseparabile dalla Missione. I giovani per don Bosco sono un luogo teologico di incontro con Dio.
Hanno intervenuto:
Dopo un intervallo il Rettor Maggiore ha parlato della Carità Pastorale salesiana centro e sintesi della spiritualità salesiana. Lui ha fatto una traiettoria partendo dal concetto di carità, realtà centrale della vita cristiana, poi passando per la carità pastorale in cui varie istituti e congregazione esprimono della sua maniera specifica per arrivare nella carità pastorale salesiana.
Don Bosco dà all’espressione una interpretazione personale entro la visione religioso-culturale del secolo scorso. “Anima” indica l’elemento spirituale dell’uomo, centro della sua libertà e ragione della sua dignità, spazio della sia apertura a Dio. “Aninas” sono gli uomini del suo tempo, sono i ragazzi concreti con cui ha da fare; “cetera tolle” significa il distacco dalle cose e creature, un distacco è un stato d’animo necessario per la più assoluta libertà e disponibilità alle esigenze dell’apostolato stesso.
Nel pomeriggio i laboratori in gruppi per approfondire il contenuto. Poi la messa, centro e culmine della giornata.
Il buona notte è stata dedicata a far conoscere di più la figura di Stefano Sandor, salesiano coadiutore, nuovo beato della Famiglia Salesiana, visto dal Rettor Maggiore come un educatore esemplare dei giovani, in particolare degli apprendisti e dei giovani lavoratori, e come animatore dell’oratorio e dei gruppi giovanili. E la serata finisce con la serata di fraternità con la partecipazione di tutti