Io starò al mio posto di guardia per sentire ciò che mi dirà il Signore

    Io starò al mio posto di guardia per sentire ciò che mi dirà il Signore

    Category Parola dei Santi

    Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate (Disc. 5 su argomenti vari, 1-4; Opera omnia, ed. Cisterc. 6, 1 [1970] 98-103)

    Leggiamo nel vangelo che, mentre il Signore predicava e invitava i suoi discepoli a partecipare alla sua passione nel sacramento conviviale del suo corpo, alcuni dissero: Questo linguaggio è duro, e da quel momento non andarono più con lui. I discepoli, invece, interrogati se volessero andarsene anche loro risposero: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6, 68).

    Così vi dico, fratelli: Fino ad oggi ci sono persone per le quali è chiaro che le parole di Gesù sono spirito e vita e perciò lo seguono. Ad altri invece paiono dure e cercano altrove ben magre consolazioni. La Sapienza fa sentire la sua voce sulle piazze, vale a dire ammonisce quelli che camminano per la via larga e spaziosa che conduce alla morte, per richiamare indietro quanti vi camminano.

    Essa grida: «Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato» (Sal 94, 10). In un altro salmo trovi: Il Signore ha parlato una sola volta (cfr. Sal 61, 12). Certo, una sola volta, perché parla sempre. Infatti unico e non interrotto, ma continuo e senza fine è il suo parlare.

    Invita i peccatori a rientrare in sé, li rimprovera per lo sbandamento del cuore, perché ivi egli abita ed ivi parla, eseguendo di persona l’invito rivolto attraverso il profeta: «Parlate al cuore di Gerusalemme» (Is 40, 2).
    Vedete, fratelli, quanto salutarmente ci ammonisca il profeta perché, se oggi udiamo la sua voce non induriamo i nostri cuori. Sono press’a poco le medesime parole che si leggono nel vangelo. Il Signore infatti dice: «Le mie pecore ascoltano la mia voce» (Gv 10, 27). Vi fa eco il detto del santo Davide: «Popolo del suo pascolo (senza dubbio quello del Signore) e gregge che egli conduce.

    Ascoltate oggi la sua voce: non indurite il cuore» (Sal 94, 7-8). Ascoltate infine il profeta Abacuc. Egli non nasconde il rimprovero del Signore, anzi lo trasmette con fedeltà e zelo. Dice infatti: Mi metterò di sentinella, in piedi nella fortezza, a spiare, per vedere che cosa mi dirà e che cosa debba rispondere ai rimproveri che il Signore mi fa (cfr. Ab 2, 1).

    Anche noi dunque, fratelli, stiamo al nostro posto di guardia, perché è tempo di combattimento. Rientriamo in noi stessi, esaminiamo il nostro cuore, dove abita Cristo, comportiamoci con saggezza e giudizio. Però la nostra fiducia non risiede in noi stessi. Poggerebbe infatti su un fondamento troppo debole.

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