Concilio Vaticano II: La chiesa in dialogo con la società moderna
Venerabili Fratelli e diletti figli! Pronunciamo davanti a voi, tremando un po’ per l’ emozione, ma con una fermezza di intenti, il nome e la proposta di una duplice celebrazione: un Sinodo diocesano per la Diocesi di Roma e un concilio ecumenico per la Chiesa universale “(Papa Giovanni XXIII nel 29 gennaio 1959 nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma). Questa è stata la prima volta che l’allora Papa Giovanni XXIII ha citato la realizzazione di un nuovo Consiglio, che più tardi sarebbe stato chiamato il Concilio Vaticano II, la cui convocazione ufficiale fu fatto solo nel 25 dicembre 1961, attraverso la “Costituzione Apostolica Humanae Salutis”.Meno di un anno dopo, l’11 Ottobre, 1962 ebbe inizio ufficialmente il 21° Consiglio ecumenico cambiando una volta per tutte i vari aspetti pastorali della Chiesa Cattolica. Nel primo capitolo del documento di convocazione del Consiglio, il Papa Giovanni XXIII ha spiegato cosa lo ha portato a fare un tale invito alla Chiesa universale.
“Contemplando questo duplice spettacolo, cioè da una parte una comunità di uomini travagliata da un’estrema povertà di valori dell’animo e dall’altra la Chiesa di Cristo fiorente per rigoglio di vitalità, Noi, fin da quando abbiamo iniziato il supremo Pontificato – al cui fastigio siamo stati innalzati, sebbene indegni per meriti, per benignissima decisione della provvidenza di Dio – abbiamo reputato nostro impellente dovere di rivolgere il pensiero, riunendo le forze di tutti i Nostri figli, a fare in modo che la Chiesa si dimostrasse sempre più idonea a risolvere i problemi degli uomini contemporanei. (Giovanni XXIII , Costituzione Apostolica Humanae Salutis, N° 6 1961).
Un Concilio che fu preparato da uno Spirito di Preghiera.
Il 1° luglio 1962, mesi prima dell’inizio del Consiglio, il “Papa buono” come era conosciuto Giovanni XXIII convoca tutti, compresi il clero e i laici, a intensificare la preghiera per il nuovo consiglio che stava per iniziare. Attraverso l’enciclica “Paenitentia Agere”, Giovanni XXIII fece un richiamo alla preghiera e alla penitenza per il buon esito del Consiglio. È stato chiesto a tutti i fedeli, novene in onore dello Spirito Santo, oltre alle confessioni, comunione eucaristica, penitenze e mortificazioni. Il consiglio ebbe inizio con la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro l’11 ottobre, 1962, ha riunito quasi 2500 cardinali, patriarchi e vescovi provenienti da tutto il mondo.
Il Papa Paolo VI diede continuità al Concilio che “lo interpretò come i segni dei tempi”
Giovanni XXIII non vide la fine del Consiglio, dal momento che morì il 3 giugno 1963. L’arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini (Paolo VI) fu eletto tre giorni dopo la morte dell’ideatore del Consiglio e decise di continuare il Concilio, qualcosa che ha segnalato durante il primo discorso alla radio, dove ha anche assunto gli obiettivi principali del Concilio Vaticano II : definire più precisamente il concetto di Chiesa, il rinnovamento della Chiesa cattolica, il ristabilimento dell’unità tra tutti i cristiani e il dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo.
“In principio era un consiglio dogmatico, ma aveva una grande importanza soprattutto nell’ambito pastorale, poiché ciò che doveva essere cambiato non era l’argomento parlato, ma come parlare sullo stesso argomento vale a dire sul messaggio evangelico. A questo punto, il rapporto della Chiesa, e perfino il dialogo della Chiesa con la cultura moderna è stata la linea che ha seguito il consiglio” afferma P. Anderson Marcal.
Celebrazioni dei 50 anni del Vaticano II
L’11 ottobre, si è celebrato il 49° anniversario dell’inizio del Consiglio e iniziano le celebrazioni dei 50 anni. Secondo il parere di P. Anderson Marcal, il Vaticano II, che ha aperto la visione della Chiesa al mondo ha ancora molto da scoprire e approfondire. “Il Vaticano II, anche dopo 50 anni, ha ancora bisogno di essere compreso, vissuto e assorbito nella sua interezza. Molto è stato fatto, e assorbito principalmente dalla generazione post-conciliare, ma molto deve ancora essere approfondito perché la Chiesa cammini seguendo le luci del Concilio Vaticano II verso una nuova evangelizzazione, ha sottolineato.