DOMENICA DI PENTECOSTE (ANNO A)

    Vangelo
    Gv 20,19-23
    Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.
    Dal Vangelo secondo Giovanni

    La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

     

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    ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO A)

    Vangelo
    Mt 28,16-20
    A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.
    Dal Vangelo secondo Matteo

    In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

    Il Triduo Pasquale

    Cos’è il Triduo Pasquale?

    Il Triduo Pasquale, ricco di riti e celebrazioni, costituisce per i cristiani il cuore della liturgia in quanto memoriale dell’essenza della fede in Gesù Cristo morto e risorto.

    Con il termine “triduo pasquale” si fa riferimento ai tre giorni precedenti la Domenica di Pasqua, nei quali si fa memoriale della passione e morte di Cristo, prima della Risurrezione nel giorno di Pasqua.

    Secondo il Rito Cattolico Romano il Triduo ha inizio con i Vespri del Giovedì Santo e la celebrazione della “Cena del Signore” e si conclude con i Vespri del giorno di Pasqua.

    Le celebrazioni principali sono:

    * La Messa vespertina (Cena del Signore) il Giovedì Santo;
    * L’Azione liturgica il Venerdì Santo;
    * La Veglia Pasquale nella notte del Sabato Santo;
    * La Celebrazione della Pasqua nella giornata della Domenica.

    Il Giovedì Santo inizia con la Messa del Crisma, celebrazione che si svolge al mattino e che, soprattutto per i sacerdoti, riveste una importanza notevole. Infatti, durante questa celebrazione non vengono solo benedetti gli oli santi, ma vengono anche rinnovate le promesse sacerdotali. Ogni Vescovo presiede questa celebrazione nella propria cattedrale, cui sono invitati a partecipare tutti i presbiteri.

    Nel pomeriggio del Giovedì Santo, con la Messa vespertina “nella Cena del Signore”, iniziano ufficialmente i riti del Triduo Pasquale. Durante questa liturgia si compie il tradizionale rito della “lavanda dei piedi“, ricordando appunto l’ultima cena di Gesù e, soprattutto, l’istituzione dell’Eucaristia.

    Il Venerdì Santo, giorno in cui si ricorda la crocifissione, morte e deposizione di Gesù, si svolge una “azione liturgica” e l’adorazione della Croce.
    In questo giorno e nel giorno seguente (Sabato Santo), la Chiesa, per antichissima tradizione, non celebra l’Eucaristia.
    Nelle ore pomeridiane ha luogo la celebrazione della Passione del Signore. Si commemorano insieme i due aspetti del mistero della croce: la sofferenza che prepara la gioia di Pasqua, l’umiliazione e la vergogna di Gesù da cui sorge la sua glorificazione.
    Alla sera del Venerdì Santo si celebra tradizionalmente la Via Crucis. Per i Cattolici il Venerdì Santo è giorno di penitenza, digiuno e astinenza.

    Il Sabato Santo è un giorno “a-liturgico“, cioè privo di liturgie. Non si compie nessuna celebrazione, se non alla sera la grande veglia pasquale, che S. Agostino definiva “la madre di tutte le Veglie“.

    La Chiesa cattolica invita tutti i fedeli a partecipare, se possono, alle celebrazioni principali del Triduo Pasquale, cioè la Messa vespertina “in Cena Domini” il Giovedì Santo, l’Azione liturgica in chiesa il Venerdì Santo, la Veglia Pasquale il Sabato Santo, la Messa della Domenica di Risurrezione, poichè queste celebrazioni sono il nucleo più profondo della liturgia della Chiesa, e perciò sono più importanti delle altre devozioni che pure si accompagnano alla liturgia in questi giorni, come le processioni e le Via Crucis.

    E’ nei giorni del Triduo che è racchiuso il cuore e l’essenza di tutta la fede Cristiana. E’ nelle celebrazioni di questi misteri la radice della fede in Gesù Cristo, che è morto e risorto per la salvezza dell’umanità.

    Caratteristica delle celebrazioni del Triduo è che sono organizzate come un’unica liturgia; infatti la Messa in Coena Domini non termina con l’ite missa est (”la Messa è finita”), bensì in silenzio; l’azione liturgica del venerdì non comincia con l’usuale saluto e con il Segno della Croce e termina anch’essa senza saluto, in silenzio; infine la solenne veglia comincia in silenzio e termina finalmente con il saluto finale. Il Triduo Pasquale costituisce pertanto un’unica solennità, la più importante di tutto l’Anno liturgico cattolico; dal Gloria della messa del Giovedì a quello della Veglia le campane devono stare in liturgico silenzio; anticamente anche gli strumenti musicali dovevano tacere il Venerdì e il Sabato Santo, fino alla Veglia Pasquale, per meglio esprimere il senso penitenziale proprio di questi giorni; per questo molte composizioni di autori antichi per il Venerdì Santo furono scritte per solo coro. Oggi tuttavia è permesso l’uso degli strumenti musicali durante le celebrazioni di queste giornate, anche se solo per sostenere il canto.

    (tratto da Guide Supereva)

     

    DOMENICA DELLE PALME – ANNO A

    Prima Lettura Is 50,4–7
    Salmo Sal 21
    Seconda Lettura Fil 2,6–11
    Vangelo Mt 26,14– 27,66

    Nella domenica delle palme la liturgia ci introduci nei ultimi avvenimenti della vita di Gesù.

    La croce che rivela la verità di Gesù, la sua vera identità.

    Il evangelista ci presenta due aspetti particolari:

    • la rivelazione dell’amore di Dio che esprime nei piani di amore su l’uomo, Dio viene per salvare l’umanità.
    • In questo racconto della passione si snoda un processo che obbliga l’uomo in ogni coscienza ad una scelta.

     

     

    V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

    Don Giorgio Zevini, decano emerito della Facoltà di Teologia dell’UPS commenta la liturgia della

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